Intervista per “Trappist Terzo”

Oggi presentiamo il libro di Michele Scalini, “Trappist Terzo” pubblicato dalla 0111 Edizioni il 27 gennaio 2020.

Trama del libroDopo essersi congedato dalla carriera militare con onore, il maggiore Smith si trova ad affrontare il mondo civile, ma senza riuscirci. Per anni tenta di adattarsi a quel nuovo stile di vita, che non gli si addice per niente, cambiando svariati lavori, quando una sera, durante una rissa in un locale, si imbatte nell’annuncio pubblicitario di una compagnia che organizza colonie su altri pianeti abitabili. Spinto dallo spirito di avventura e affascinato dal progetto, decide di aderire all’iniziativa della compagnia. Inizia così il suo viaggio verso quel nuovo mondo, dove vuole costruirsi una nuova vita lontano dalla Terra e, soprattutto, da quelle guerre che avevano segnato la sua vita. Con gli altri coloni costruisce un villaggio, avvia l’agricoltura, contribuisce alla nascita di quell’insediamento umano. Quando tutto procede per il meglio, scopre l’esistenza di insolite e magnifiche creature meccaniche che vivono su quel pianeta. Insieme a quelle creature, trova due civiltà aliene, Tiamatiani e “Creatori”, in guerra tra loro. A seguito dell’attacco alla sua colonia da parte dei “Creatori”, decide di unirsi a Tiamatiani per dichiarare guerra a quella civiltà a cui non piace dividere il pianeta con altri esseri.

Allora Michele parliamo un po’ del tuo libro, spiegaci come è nata l’idea per questa storia e svelaci alcune curiosità legate alla trama

Un paio d’anni fa avevo questa immagine nella mia mente, di un uomo chiuso in una stanza al buio, con una pistola in mano, prossimo a compiere l’atroce gesto di spararsi un colpo in testa. Ma quello che mi mancava era la storia che lo avrebbe condotto a quella drammatica situazione, quindi restai in stallo per svariate settimane, quando una sera, mentre finivo di cenare, sentii al telegiornale che stavano parlando della scoperta di un intero sistema planetario, che ruotava intorno alla stella Trappist. Udendo le parole del giornalista che spiegava i dettagli della scoperta, mi chiesi fra me e me “E se mandassi dei coloni su uno di quei pianeti?”. Quella fu la scintilla che scatenò la storia raccontata nel libro.

Ovviamente non potevo e non volevo limitarmi a raccontare la storia della colonizzazione di un pianeta remoto o di un viaggio attraverso il cosmo. Volevo mantener viva quell’immagine di un uomo arrivato ad un punto cruciale della sua avventura, perché ritenevo quell’’immagine molto forte. Quindi, aggrappandomi all’eterna lotta tra il bene e il male, un classico, inserii quelle due civiltà aliene che abitavano il pianeta scelto per la colonizzazione, una civiltà cattiva e la sua controparte, quella buona che lotta per il proprio diritto alla vita.

Su quel mondo lontano, il protagonista si imbatte in quelle creature meccaniche, simili agli animali che vivevano sulla Terra, costruite per proteggere quel mondo lontano. Questa idea mi affascinava molto, inserirle e scoprirle pian piano, attraverso gli occhi del protagonista della storia, ritengo che sia stato importante per dare al lettore il concetto di quanto sia importante proteggere il nostro bene più prezioso, ovvero la nostra casa errante nel cosmo, il pianeta su cui viviamo.

Hai dovuto lavorare molto per scriverlo, fare ricerche o informarti per questioni più tecniche?

Come dicevo, l’idea del libro nacque dopo aver sentito la notizia della scoperta di quei pianeti, quindi passai diverse serate a leggere i vari articoli sulle riviste scientifiche che ne parlavano. Poi, la parte più laboriosa è stata l’immaginare quel mondo e descriverlo in modo tale che, leggendo quelle righe, si avesse l’immagine mentale di ciò che stavo tentando di descrivere. Sono ben consapevole, che il tema da me trattato, sia stato affrontato spesso nel campo della fantascienza ma, come gli altri, anche io ho voluto dare la mia visione, non a caso ho inserito quelle creature meccaniche che mi hanno fatto lavorare molto di fantasia per descriverne gli atteggiamenti, le corporature e le lotte che svolgono nella storia. Guardai dei documentari sugli animali africani come spunto.

Inoltre, nel libro faccio riferimento anche ad antiche mitologie babilonesi. I Tiamatiani, gli alieni buoni del libro, provenienti dal pianeta Tiamat, quando ne descrivo la storia, faccio appunto riferimento a quelle antiche mitologie. Anni fa lessi diversi libri che trattavano la storia e la mitologia babilonese, ne restai affascinato, per quello l’ho inserito nel libro, ovviamente, per rinfrescarmi la memoria, feci diverse ricerche in rete, onde evitare errori.

Non è stato un caso, affidare al protagonista il ruolo di militare. Secondo me, un militare che difende la propria patria e crede in ciò che un governo rappresenta, è una figura sensibile che percepisce, meglio di chiunque altro, il disagio esistenziale che può nascere in una società complessa, come era, o sarà, il pianeta Terra nel futuro. E questa caratteristica lo aiuta ad intraprendere un lungo viaggio attraverso il cosmo, per tentare di creare un mondo secondo i suoi stessi ideali, tentando di evitare gli errori commessi sul suo pianeta natale, portandolo ad impugnare le armi pur di difendere quegli ideali.

L’idea del titolo com’è nata?

Per concentrare l’attenzione verso il pianeta che avrebbe permesso la vita della colonia. Poiché, il vero protagonista della storia è appunto il nuovo mondo, Trappist Terzo.

Di seguito indichiamo alcuni link d’acquisto utili per reperire il libro, sia in formato cartaceo che ebook, segnalando come sempre il nostro store online La banda del book che offre uno sconto sulla versione cartacea.

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